Frontiera cambogiana – La sua testa penzola sulle mie spalle come un vaso vuoto. Il suo braccio pieno di pustole sbatte sul mio petto come un ramo spezzato. Ma è viva perché sul collo continuo a sentire il suo respiro leggero. Non la conosco; è solo un orribile pacco di ossa che ho raccolto nel bosco ormai diventato un cimitero.
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